ILTE [IT]
Exploration #190 (testo italiano a fondo pagina). ILTE Industria Libraria Tipografica Editrice was an Italian company operating in the graphics sector of publishing. It was the printer of telephone directory books.
The company was founded on 26 April 1947 under the name Istituto del libro italiano. In 1951 it changed its name to ILTE and became a state-owned company, first under the control of SIP, then of STET. In addition to telephone directories and the Yellow Pages of many Italian provinces, it printed medium- and large-circulation periodicals, art books, and school manuals.
Between 1995 and 1998 ILTE was privatised, first coming under the control of Seat and then being sold to New Interlitho Italia. In 2015, a branch of the company was sold to Enerprint S.r.l. of the Mazzucchelli group and it was slowly discontinued. In 2016 it closed for fraudulent bankruptcy due to financial statements that did not correspond to the reality of the company. The site was completely emptied of machinery, probably sold to pay off debts, and then left to abandon.
Esplorazione #190. ILTE Industria Libraria Tipografica Editrice era una azienda italiana che operava nel settore grafico dell’editoria. Era lo stampatore degli elenchi telefonici.
L’azienda fu fondata il 26 aprile 1947 con il nome di Istituto del libro italiano. Nel 1951 assunse la denominazione ILTE e divenne un’azienda statale, prima sotto il controllo di SIP, poi della STET. Oltre agli elenchi telefonici e le Pagine Gialle di molte province italiane, stampava periodici di media e grande tiratura, libri d’arte, e manuali scolastici.
Tra il 1995 e il 1998 ILTE venne privatizzata, prima passò sotto il controllo di Seat e poi venne ceduta alla New Interlitho Italia. Nel 2015 è stato ceduto un ramo d’azienda alla Enerprint S.r.l. del gruppo Mazzucchelli e viene lentamenta messa in dismissione. Nel 2016 chiude per bancarotta fraudolenta a causa di bilanci d’esercizio non corrispondenti alla realtà dei fatti societarì. Il sito viene completamento svuotato dai macchinari, probabilmente venduti per ripagare i debiti e poi lasciato all’abbandono.