LANEROSSI [IT]


Exploration #170 (testo italiano a fondo pagina). This wool mill has its origins at the end of the 19th century, in 1873 to be precise. In a short time it became one of the major national industries, so much so that at the beginning of the twentieth century Lanificio Rossi was the largest Italian wool company, with numerous factories in the region. Many other activities were set up in parallel with the factory: workers’ housing, schools, after-work clubs and many social works.
Lanerossi produced woolen fabric for various purposes and exported it all over the world. In spite of this, at the height of the economic boom, Lanerossi went through a period of crisis from 1955 to 1957, due to poor management decisions. In 1956, in order to revive and restructure the wool mill, Giuseppe Eugenio Luraghi was called in as president and managing director and in a very short time he was able to achieve prodigious results.
The share price’s spectacular gains on the stock exchange led to a great deal of speculation on it, which initially caused the main shareholders to leave, and then the success of an acrobatic and unscrupulous stock market “climb”.
In the following decade, however, the linificio again experienced a period of severe crisis. In 1987, the group was acquired by its competitor Marzotto, who, however, no longer invested in the Lanerossi brand. The various factories were gradually closed and dismantled. This plant was closed in 2005 and emptied of all machinery, with the exception of the thermoelectric plant, which was finally demolished in 2021.

Esplorazione #170. Questo lanificio ha le sue primi origini sul finire del 1800, precisamente nel 1873. In breve tempo divenne una delle maggiori industrie nazionali tanto che all’inizio del Novecento il Lanificio Rossi era la maggiore impresa laniera italiana, con numerosi stabilimenti nella zona. Parallelamento alla fabbrica sorsero molte altre iniziative: i quartieri operai, le scuole, i dopolavoro e molte opere sociali.
La Lanerossi produceva tessuto di lana destinato a diversi scopi e che esportava in tutto il mondo. Nonostante questo, in pieno boom economico, a causa di scelte di gestione sbagliate la Lanerossi visse un periodo di crisi nel triennio 1955 – 1957. Per risollevare il lanificio e ristrutturarlo venne chiamato nel 1956 a svolgere l’incarico di presidente e consigliere delegato Giuseppe Eugenio Luraghi che riuscì in brevissimo tempo a ottenere prodigiosi risultati.
I vistosi guadagni del titolo azionario in Borsa portarono su di esso una forte speculazione che causò dapprima la fuoriuscita dei principali azionisti, e in seguito il successo di una acrobatica e spregiudicata “scalata” borsistica condotta dal finanziere siciliano Michelangelo Virgillito.
Nel decennio successivo tuttavia il linificio conobbe di nuovo un periodo di forte crisi. Nel 1987 il gruppo venne acquisito dal concorrente Marzotto, che tuttavia non investì più nel marchio Lanerossi. Vennero così progressivamente chiusi e smantellati i vari stabilimenti. Questo fu chiuso nel 2005 e svuotato da tutti i macchinari, eccezzione delle centrale termoelettrica che è stata definitivamente demolita nel 2021.