COAL WASHING PLANT #3 [FR]
Exploration #108 (testo italiano a fondo pagina). Initially discovered in Saarland, the Sarrois-Lorrain coalfield was extracted on the French side in Petite-Rosselle from 1856. The site was under concession to the De Wendel family, then head of the French iron and steel empire.
The excavation of the Wendel well no. 1 began in 1865 and was completed three years later. The excavation of Wendel well no. 2 began the same year near Urselsbrunn and was completed in October 1871. In 1935, the discovery of a deep and rich coal deposit started the excavation of Wendel Well No. 3, which was completed in 1947 at a depth of 900m.
In 1960, the Wendel mine could extract up to 10,000 tons of coal a day with a workforce of 5,000 miners.
The Wendel 1, 2 and 3 wells ceased operation in 1989 while some of the plants continued to be used until they were finally closed down in May 1991.
Most of the mine and wells 1 and 2 have been rehabilitated and turned into a museum, while well 3 and the connected plants are still abandoned.
These photos refer to the washing plant connected to well 3. The Wendel wash-house 3 was at the forefront of modernity. It was able to carry out all the operations of sorting, screening, crushing, separation, grading and storage for a production of 5000 tons of coal per day.
Simply put, the role of the washing plant is to prepare the raw coal for marketing. The main operation is to separate the coal from the waste rock (shale). To do this, the washing plant 3 has been equipped with several Wemco washing bins for dense liquids. The raw coal was fed into these drums containing a suspension of magnetite in water. The (less dense) coal floated, while the shale was recovered at the bottom. The shale (coal dust) was then treated in a flotation plant. After the addition of a surfactant, the slime suspended in water was remixed in small tanks. The coal dust, which is hydrophobic, rose to the surface in the form of foam, collected by scrapers.
Esplorazione #108. Inizialmente scoperto nel Saarland, il giacimento di carbone Sarrois-Lorrain fu estratto sul versante francese a partire dal 1856 a Petite-Rosselle. Il sito era in concessione alla famiglia de Wendel, allora a capo dell’impero francese del ferro e dell’acciaio.
Gli scavi del pozzo Wendel n. 1 iniziarono nel 1865 e fu completato tre anni dopo. Lo scavo del pozzo Wendel n. 2 è iniziato lo stesso anno presso Urselsbrunn ed è stato completato nell’ottobre 1871. Nel 1935, la scoperta di un profondo e ricco giacimento di carbone diede il via allo scavo dell pozzo di Wendel n. 3, completato nel 1947 con una profondità raggiunta di 900m.
Nel 1960, la minera di Wendel poteva estrarre fino a 10.000 tonnellate di carbone al giorno con una forza lavoro di 5.000 minatori.
I pozzi di Wendel 1, 2 e 3 cessarono l’estrazione nel 1989 mentre alcuni impianti hanno continuato ad essere utilizzati fino alla chiusura definitiva nel maggio 1991.
Ad oggi la maggior parte della miniera e i pozzi 1 e 2 sono stati recuperati e trasformati in un museo, mentre il pozzo 3 e gli impianti connessi sono ancora abbandonati.
Queste foto si riferiscono alla laveria connessa il pozzo 3, un impianto molto all’avanguardia ai tempi. Era in grado di effettuare tutte le operazioni di selezione, vagliatura, frantumazione, separazione, classificazione e stoccaggio per una produzione di 5000 tonnellate di carbone al giorno.
In parole povere, il ruolo della laveria è quello di preparare il carbone grezzo per la commercializzazione. L’operazione principale consiste nel separare il carbone dalla roccia di scarto (scisto). Per fare questo, la laveria 3 era dotata di diversi serbatoi di lavaggio Wemco per liquidi densi. Il carbone grezzo veniva immesso in questi fusti contenenti una sospensione di magnetite in acqua. Il carbone (meno denso) galleggiava, mentre gli scisti venivano recuperati sul fondo. Le scisti (polvere di carbone) erano poi trattate in un impianto di flottazione. Dopo l’aggiunta di un tensioattivo, le melme sospese in acqua erano rimescolate in piccole vasche. La polvere di carbone, che è idrofoba, saliva in superficie sotto forma di schiuma e veniva raccolta da raschiatori.